Il 31 ottobre scade il termine per i Comuni per deliberare le aliquote Imu definitive
Premessa –
Ai comuni rimane poco tempo per deliberare le aliquote Imu.
Specialmente nei municipi più piccoli, il confronto con la nuova imposta
e le sue possibilità non è stato facile, soprattutto per il peso che
l’Imu ha nel bilancio. E questo spiega il ritardo nelle decisioni
cruciali sulle aliquote e sulle agevolazioni. Ora ormai il termine del
31 ottobre si sta avvicinando e non è più possibile prorogare la
decisione.
Aliquote e detrazioni Imu – I
Comuni, ai sensi del comma 12-bis del citato art. 13, entro il 30.9.2012
potevano approvare/modificare il regolamento e le delibere relative
alle aliquote e detrazioni IMU. Sul punto, infatti, il citato comma
12-bis dispone che: “Entro il 30 settembre 2012, sulla base dei dati
aggiornati, ed in deroga all’articolo 172, comma 1, lettera e), del
testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e
all’articolo 1, comma 169, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, i
comuni possono approvare o modificare il regolamento e la deliberazione
relativa alle aliquote e alla detrazione del tributo”.
Proroga –
Successivamente l’art. 9, comma 3, lett. a), D.L. n. 174/2012, ha
prorogato il suddetto termine al 31.10.2012. Come desumibile dalla
Relazione illustrativa al citato Decreto, la modifica ha la funzione di
“allineare” il suddetto termine con il differimento, disposto dal comma 1
del medesimo art. 9, al 31.10.2012, del termine entro il quale i Comuni
devono deliberare il bilancio previsionale per il 2012.
Aumento –
Le statistiche effettuate nei giorni scorsi dalla stampa specializzata
indicano che l’aliquota ordinaria in 8 comuni su 10 aumenterà. Tale
aliquota verrà utilizzata dai contribuenti per il saldo del 17 dicembre
prossimo. Per fare qualche esempio, il comune di Reggio Emilia ha
aumentato al 9,6 per mille l’aliquota da utilizzare a saldo per gli
“altri immobili” (si ricorda che l’aliquota è gravata dalla quota
d’imposta statale per il 3,8 per mille) e arrivando al 10,6 per mille
con l’aliquota maggiorata deliberata per immobili a disposizione. Anche a
Vicenza viene confermata l’aliquota base del 9,6 per mille per gli
immobili soggetti ad aliquota ordinaria e del 10,6 per mille per gli
sfitti da almeno 2 anni. Torino adotta l’aliquota più alta del 10,6 per
mille addirittura per tutti gli immobili non adibiti ad abitazione
principale e diversi dalle altre categorie, facendo distinzione tra
l’aliquota adottabile per le aree edificabili (agevolata al 9,6 per
mille) e quella per le abitazioni date in uso ai parenti di primo grado
(invariata rispetto alla base pari al 7,6 per mille anche a saldo).
Ai comuni rimane poco tempo per deliberare le aliquote Imu.
Specialmente nei municipi più piccoli, il confronto con la nuova imposta
e le sue possibilità non è stato facile, soprattutto per il peso che
l’Imu ha nel bilancio. E questo spiega il ritardo nelle decisioni
cruciali sulle aliquote e sulle agevolazioni. Ora ormai il termine del
31 ottobre si sta avvicinando e non è più possibile prorogare la
decisione.
Aliquote e detrazioni Imu – I
Comuni, ai sensi del comma 12-bis del citato art. 13, entro il 30.9.2012
potevano approvare/modificare il regolamento e le delibere relative
alle aliquote e detrazioni IMU. Sul punto, infatti, il citato comma
12-bis dispone che: “Entro il 30 settembre 2012, sulla base dei dati
aggiornati, ed in deroga all’articolo 172, comma 1, lettera e), del
testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, e
all’articolo 1, comma 169, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, i
comuni possono approvare o modificare il regolamento e la deliberazione
relativa alle aliquote e alla detrazione del tributo”.
Proroga –
Successivamente l’art. 9, comma 3, lett. a), D.L. n. 174/2012, ha
prorogato il suddetto termine al 31.10.2012. Come desumibile dalla
Relazione illustrativa al citato Decreto, la modifica ha la funzione di
“allineare” il suddetto termine con il differimento, disposto dal comma 1
del medesimo art. 9, al 31.10.2012, del termine entro il quale i Comuni
devono deliberare il bilancio previsionale per il 2012.
Aumento –
Le statistiche effettuate nei giorni scorsi dalla stampa specializzata
indicano che l’aliquota ordinaria in 8 comuni su 10 aumenterà. Tale
aliquota verrà utilizzata dai contribuenti per il saldo del 17 dicembre
prossimo. Per fare qualche esempio, il comune di Reggio Emilia ha
aumentato al 9,6 per mille l’aliquota da utilizzare a saldo per gli
“altri immobili” (si ricorda che l’aliquota è gravata dalla quota
d’imposta statale per il 3,8 per mille) e arrivando al 10,6 per mille
con l’aliquota maggiorata deliberata per immobili a disposizione. Anche a
Vicenza viene confermata l’aliquota base del 9,6 per mille per gli
immobili soggetti ad aliquota ordinaria e del 10,6 per mille per gli
sfitti da almeno 2 anni. Torino adotta l’aliquota più alta del 10,6 per
mille addirittura per tutti gli immobili non adibiti ad abitazione
principale e diversi dalle altre categorie, facendo distinzione tra
l’aliquota adottabile per le aree edificabili (agevolata al 9,6 per
mille) e quella per le abitazioni date in uso ai parenti di primo grado
(invariata rispetto alla base pari al 7,6 per mille anche a saldo).