• ANCORA RITARDI PER LA TASI?

    05 Agosto / Senza categoria

    Prepariamoci al caos anche in occasione della seconda scadenza della
    Tasi; il 16 ottobre 2014 è la data di riferimento per versare il
    tributo, relativo agli immobili diversi dall’abitazione principale e il
    16 dicembre quella per le abitazioni principali e relative pertinenze.
    Tuttavia,
    moltissimi Comuni sono in ritardo con l’emanazione delle delibere e
    saranno costretti a chiedere ai propri contribuenti, il versamento del
    tributo ad aliquota standard, senza detrazioni per l’abitazione
    principale.
    A tali conclusioni si giunge verificando il censimento
    ufficiale delle delibere approvate dai sindaci. Oggi il dipartimento
    Finanze ne annovera 2.905, circa 727 in più rispetto a quelle approvate
    prima dell’acconto del 16 giugno 2014; ne mancano all’appello circa
    5.000, il 60% del totale.

    Qualora le delibere
    non arrivino in tempo, si pagherà con l’aliquota standard dell’1 per
    mille, agevolando così gli immobili di lusso, che pagheranno poco, ma
    pessima per le abitazioni più modeste, che non hanno mai pagato l’Imu ma
    verseranno la Tasi perché gli standard non prevedono detrazioni.

    Dopo la proroga decisa con il c.d. decreto “bonus Irpef”, la nuova scadenza per i comuni sarà mercoledì 10 settembre 2014: entro tale data dovranno inviare le loro decisioni al dipartimento Finanze, che dovrà pubblicarle entro il 18 settembre 2014 se supereranno un rapido “esame” di legittimità.
    Prima
    dell’approvazione in Consiglio, che deve avvenire entro il 10 settembre
    2014, vanno prese le decisioni fiscali almeno nei 20 giorni precedenti,
    per consentire ai consiglieri i termini ordinari per l’analisi delle
    decisioni da votare.
    Viste le ferie estive, tali misure fiscali dovrebbero essere delineate in queste settimane, ma in molti casi non è avvenuto.

    I chiarimenti del Ministero sulle aliquote
    Tale panorama viene complicato dai chiarimenti forniti dal Ministero la
    scorsa settimana sulle corrette modalità per l’applicazione
    dell’aliquota aggiuntiva dello 0,8 per mille, che va a finanziare gli
    sconti sull’abitazione principale.
    La circolare sostanzialmente suddivide gli immobili in due tipologie:
    – quelli esenti dall’Imu (le abitazioni principali non di pregio – accatastate in categorie diverse da 1/1 – A/8 – A/9)
    – e quelli in cui la Tasi si accompagna alla vecchia imposta (tutti gli altri immobili)
    e
    chiarisce che l’aliquota aggiuntiva dello 0,8% può essere spalmata su
    queste due categorie purché non si superi lo 0,8 per mille complessivo.
    Alcune
    delibere hanno incluso erroneamente nella stessa categoria le
    abitazioni principali e gli altri fabbricati; per evitare contenziosi,
    dovranno, quindi, rivedere le aliquote già deliberate.

    In
    generale, poi, molti Comuni potrebbero essere spinti a rivedere le
    proprie aliquote per conservare gli equilibri di bilancio, già precari
    grazie ai tagli dei fondi 2014 e che verranno ancor più ridotti quando
    la nuova spending review (contenuta nel decreto del c.d. «bonus Irpef»),
    verrà definita, proprio in questi giorni.

    Tari con scadenze in libertà
    – La Tari, componente della IUC, dedicata al servizio di igiene urbana
    che sostituisce la Tares, la Tarsu e la Tia, è invece, caratterizzata da
    una variabilità assoluta. Federconsumatori hanno già reso disponibili
    le proprie indagini: per una famiglia di tre persone che abitano in 100
    mq. Il tributo oscilla dai 532 euro di Cagliari ai 136 di Cremona.
    Aumenta
    il tributo rispetto lo scorso anno nei capoluoghi di provincia come
    Lodi (24%), Brescia e Frosinone (+17%), cala a Reggio Emilia e Cremona,
    dove la Tari per la famiglia-tipo si attiene su un 20% in meno rispetto
    all’anno scorso.
    http://www.fiscal-focus.info/s-o-s-imu-tasi-tari/ancora-ritardi-per-la-tasi,3,22791

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