• DECRETO CRESCITA 2.0

    19 Ottobre / Senza categoria

    Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha firmato ieri il decreto legge 18 ottobre 2012, contenente ulteriori misure urgenti per la crescita del
    Paese, oltre ad autorizzare la presentazione alle Camere del relativo
    Ddl. di conversione. A riportarlo è il sito del Quirinale, nella sezione
    dedicata agli atti del Capo dello Stato.
    Al “Decreto Crescita 2.0”, come l’ha ribattezzato il Governo nel giorno dell’approvazione nel Consiglio dei Ministri, manca quindi solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, che, secondo alcune indiscrezioni, dovrebbe avvenire oggi.
    Il provvedimento dovrebbe essere composto da 38 articoli e suddiviso in dieci sezioni: agenda e identità digitale; amministrazione digitale e dati di tipo aperto; agenda digitale per l’istruzione; sanità digitale; azzeramento del divario digitale e moneta elettronica; giustizia digitale; ricerca, innovazione e comunità intelligenti; assicurazioni, mutualità e mercato finanziario; misure per la nascita e lo sviluppo di imprese start up innovative; ulteriori misure per la crescita, con disposizioni per incentivare la realizzazione di nuove infrastrutture,
    misure urgenti per le attività produttive, le infrastrutture e i
    trasporti, e i servizi pubblici locali, l’istituzione dello Sportello
    Unico Attrazione Investimenti Esteri, misure in materia di confidi,
    strumenti di finanziamento e reti d’impresa e finanziamento delle
    agevolazioni in favore delle imprese delle Zone Franche Urbane ricadenti
    nell’Obiettivo Convergenza.
    Come anticipato nei giorni scorsi, con riferimento alla imprese, il decreto punta sulle start up innovative, cioè le società di capitali,
    costituite anche in forma cooperativa, di diritto italiano ovvero una
    Societas Europaea, residente in Italia ai sensi dell’art. 73 del TUIR,
    le cui azioni o quote rappresentative del capitale sociale non sono quotate su un mercato regolamentato o su un sistema multilaterale di negoziazione. Tra i requisiti previsti, questo tipo d’impresa non distribuisce o non ha distribuito utili ed è costituita e svolge attività d’impresa da non più di 48 mesi. Per le start up, il DL prevede risorse immediatamente disponibili pari a 200 milioni di euro. L’iscrizione al Registro delle imprese sarà semplificata e sarà gratuito l’intervento del Fondo di garanzia.
    Per gli anni 2013, 2014 e 2015, inoltre, dall’IRPEF lorda si detrae il 19%
    della somma investita dal contribuente direttamente o tramite organismi
    collettivi di risparmio o altre società che investano prevalentemente
    in questo tipo di imprese. L’investimento massimo detraibile non può
    comunque eccedere, in ciascun periodo d’imposta, 500.000 euro
    e deve essere mantenuto per almeno due anni. Negli stessi periodi
    d’imposta stabiliti per la detrazione IRPEF, non concorre poi alla
    formazione del reddito dei soggetti passivi IRES, diversi da start up innovative, il 20% della somma investita nel capitale, con 1.800.000 euro quale cifra di investimento massimo deducibile in ogni periodo d’imposta.
    Sono infine previste misure che introducono un regime fiscale e contributivo di favore
    per i piani d’incentivazione basati sull’assegnazione di strumenti
    finanziari e altre volte a favorire l’assunzione di lavoratori.
    Il decreto comprende anche una serie di norme relative all’Agenda digitale.
    Tra le misure, si ricorda la previsione di un obbligo dell’utilizzo degli strumenti elettronici di pagamento nei confronti di P.A.
    e gestori di servizi pubblici. Inoltre, a partire dal 1° gennaio 2014, i
    soggetti che effettuano l’attività di vendita di prodotti e di
    prestazioni di servizi, anche professionali, saranno tenuti ad accettare
    pagamenti effettuati attraverso carte di debito: con uno o più DM,
    verranno disciplinati gli eventuali importi minimi e i termini di
    attuazione di tale disposizione.
    Per ciò che concerne le nuove infrastrutture,
    d’importo superiore a 500 milioni di euro, per le quali non sono
    previsti contributi pubblici a fondo perduto ed è accertata la non
    sostenibilità del piano economico-finanziario, al fine di favorire la
    loro realizzazione mediante l’utilizzo dei contratti di partenariato
    pubblico-privato, è riconosciuto al soggetto titolare del contratto un
    credito d’imposta a valere su IRES e IRAP, entro il limite massimo del 50% del costo dell’investimento.
    Infine, il DL stabilisce che il contratto di RC auto
    non potrà essere stipulato per una durata superiore all’anno e non
    potrà essere tacitamente rinnovato, carta d’identità e tessera sanitaria
    saranno “unificate” in un unico documento e i cittadini potranno
    comunicare un indirizzo PEC con cui comunicare con la P.A., arriverà un
    fascicolo elettronico sia degli studenti universitari, sia dei pazienti,
    per i quali diventeranno elettroniche anche la cartella clinica, le
    ricette e le prescrizioni mediche.

    http://www.eutekne.info/Sezioni/Art_397706.aspx

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